La storia del palazzo iniziò nel 1587, allorché Carlo d'Arsio, padre di Cristoforo Oliviero, decise di acquistare dal barone Fortunato Madruzzo, maso “Broili” (i "broili" sono appezzamenti recintati siti attorno ad una struttura agricola) ad Arsio, un’ampia area agricola costituita da un'abitazione, campi, prati e vigne.
Nel 1627, Cristoforo Oliviero diede inizio alla costruzione del palazzo nobiliare, ricordato negli atti con il nome Arzberg, talvolta casa franca-Freihaus, in quanto dotato da parte Massimiliano Arciduca d’ Austria e Conte del Tirolo di vari privilegi, tra cui l’esenzione da qualsiasi imposta e del diritto d’asilo. Ultimato il palazzo vi abitò per poco, si trasferì poi a Revò a Palazzo Arsio. Alla sua partenza subentrò, suo figlio Corrado Orazio Conte d'Arsio e Vasio che visse qui per oltre 50 anni.
Nel 1730 il palazzo venne ceduto al cugino Adamo d'Arsio, la cui linea familiare lo elesse come propria residenza fino ai primi decenni del XIX secolo.
Nel 1932, Rina von Edle Dessouvic-Arz, vedova del conte Paul Arz von un zu Arsio-Vasegg, vendette il palazzo alla provincia patavina dei Padri Francescani Conventuali.
Nel 2005 venne acquistato dalla Cassa rurale di Fondo.
Dell’arredamento originale nel Palazzo ben poco rimane: un fornello ad olle a torretta e un cassettone in noce (entrambe con stemma d’Arsio) si trovano oggi a Castel Stenico, alcuni quadri raffiguranti ritratti di famiglia al Castel del Buonconsiglio, i quadri della via Crucis realizzati da Carlo Bonacina e due quadri ovali rappresentanti il Sacro Cuore di Gesù e di Maria opera di Mario Coraiola nel cavò della cassa rurale di Fondo.
Il percorso di visita si snoda attraverso ben 5 piani completamente arredati. All'interno del palazzo si notano elementi di pregio quali pavimenti alla palladina, boiserie settecentesche, stucchi in stile Luigi XVI richiamamti il mondo della natura. Nella cappella sono conservate le reliquie di San Celestino ed altri Santi donate ai Conti Arsio nel 1675 e nel 1691. Si trovano qui anche oper di Carlo Bonaccina e Mario Coraiola.
Tutti gli ambienti presentano mobili e suppellettili provenienti da note dimore storiche trentine (Castel Valer, Castel Malgolo, Villa Larcher, Villa Moggioli, Palazzo Malfer…), venete (Villa Rama, Palazzo Sagramozo, Palazzo Brenzoni...) e spoletine (Casa Patrizi).
Nel sottotetto ospita opere di artisti locali e un grande salone dove si tengono conferenze d’arte, recite di poesie, concerti con cori e bande.
Apertura:
Il palazzo è visitabile di domenica con orario 10.00-12.00 / 13.00-17.00.
Ingresso ad offerta libera.