Ormai nascosta dalla vegetazione, su un colle strapiombante ad ovest sulla Novella a nord-ovest del paese, la chiesa di Santa Lucia fu edificata nel XIV secolo e ampliata nel corso del Seicento sul sito dove è documentata, fin dagli ultimi decenni del XIII secolo, l’esistenza di un castello.All’esterno, sul lato meridionale del sacro edificio campeggiano un imponente san Cristoforo verso sud, attribuito al famoso Maestro di Sommacampagna ed una Crocifissione.
L’interno presenta, in un famoso ciclo affrescato realizzato intorno al 1380, il martirio di santa Lucia. Il ciclo può essere diviso in otto scene leggibili da destra a sinistra secondo un andamento orario.
La prima scena, purtroppo assai danneggiata dall’apertura di una finestra, propone una donna inginocchiata davanti ad un sarcofago aperto: presumibilmente la madre di Lucia in preghiera di fronte alla tomba di sant’Agata.
Nella seconda scena Lucia appare addormentata appoggiata ad una colonna – così secondo la Leggenda Aurea narrata da Jacopo da Varagine – mentre sogna sant’Agata.
Nella terza scena Lucia viene condotta al martirio mentre nel riquadro successivo sono narrate le torture subite dalla santa.
Il quinto episodio, questa volta sulla parete di sinistra, propone Lucia, legata con i polsi a due piante, mentre subisce la tortura del fuoco. Nel riquadro successivo sono raffigurati due momenti della “passione” della santa, condotta davanti al governatore romano dapprima ed in piedi, in atteggiamento di chi sta parlando al tiranno, il secondo.
Anche la settima scena è caratterizzata da due momenti narrativi relativi agli ultimi istanti di Lucia prima della morte.
Nell’ottavo spazio, infine, dopo le torture e la condanna inflitte a Lucia, anche Porcaio, governatore di Siracusa, autore della condanna, deve soffrire.
L’ipotesi più accreditata relativa all’attribuzione del ciclo di Santa Lucia a Fondo vede l’artista, il cui nome è ancora sconosciuto, come originario dell’area veronese – vicentina sia per somiglianze stilistiche che in base a confronti tecnici; si tratta di un artista che, comunque, ha saputo interpretare scelte stilistiche non certamente originali, ma consone all’ambiente in cui ha eseguito il lavoro, cioè una piccola chiesetta su una collina in una zona montagnosa.