La chiesa è menzionata a partire dal 1232 ed è stata ricostruita nelle forme attuali fra il 1499 e il 1501 ed ulteriormente ingrandita nel 1861.
All’esterno, sono visibili due meridiane seicentesche. Sul campanile rimangono dei lacerti di un affresco con San Cristoforo, purtroppo molto deteriorato (XV secolo), forse opera dei Baschenis.
La cantoria conserva un organo settecentesco, ancora funzionante, con portelle dipinte da Francesco dalla Torre.
L’altare maggiore in legno policromo (XVII secolo) è opera di Giandomenico Bezzi e conserva una pala con la Caduta e la Conversione di San Paolo, dipinta nel 1662 da Antonio Zeni. Degni di attenzione anche gli altari laterali, entrambi risalenti al XVIII secolo, che recano delle pale ritraenti la Madonna dell’aiuto (altare sinistro) e la Crocifissione (altare destro).
Nel presbiterio sono presenti due ancone lignee ottocentesche: una pala dipinta da Giovanni Marchesi (XIX secolo) con le figure dei Santi Fabiano e Sebastiano, e l’altra, opera di Paolo Nurzio, datata 1598, con la Madonna fra i Santi Giovanni Battista e Antonio abate. Sulla parete di destra è conservato un interessante pulpito ligneo settecentesco.
Le stazioni della Via Crucis sono opera di Mattia Lampi (1763). In fondo all’aula si apre una piccola cappella, decorata con affreschi di Matteo Tevini raffiguranti la Predica e la Decollazione di San Paolo. Nella medesima cappella cono custodite alcune statue lignee risalenti al XX secolo. Nella vicina canonica si conserva un affresco della Trinità, opera quattrocentesca forse attribuibile ai Baschenis.
In questa chiesa troverai il timbro da apporre sulla tua credenziale del pellegrino . Al momento il timbro si trova presso l'hotel Cavallino Bianco.