Elisa: dalla sociologia alla ristorazione a km0 con i fratelli Chef

Mi chiamo Elisa e con i miei fratelli Francesco e Leonardo gestisco l’Hotel Stella Alpina, una piccola struttura alberghiera a Sarnonico in Alta Val di Non. È un’attività a conduzione famigliare e noi rappresentiamo la terza generazione.

Oltre all’attività alberghiera, da un po’ di tempo stiamo proponendo la nostra ristorazione per valorizzare al meglio le qualità di Francesco e Leonardo, chef da sempre rientrati nella nostra amata Val di Non proprio per rimettersi in gioco in questa esperienza imprenditoriale.

Gli ospiti del ristorante ricercano cibo genuino, qualità dei prodotti, cura dei piatti e originalità che si fonde con la tradizione.

Il chilometro zero è dietro casa, nel vero senso della parola! Abbiamo l’orto, il campo di patate, gli alberi da frutto, e coltiviamo tutto personalmente con tanta passione.
Vicino all’albergo c’è anche un grande prato dove è splendido rilassarsi, ammirare le distese verdi e farsi rapire dallo sfondo incantato delle Dolomiti di Brenta.

Questa mia scelta di vita è arrivata un po’ per volta, anche grazie alla passione che mi hanno trasmesso i miei fratelli, che hanno condiviso il loro sogno con me. Lasciata la mia professione di sociologa e ricercatrice sociale, mi sono rimboccata le maniche e sono partita da zero.

Ho iniziato a fare varie esperienze in diversi Hotel e ho conseguito il diploma di sommelier. Con questo bagaglio un po' più strutturato, sono ritornata “a casa” e ho iniziato questa entusiasmante esperienza accanto ai miei fratelli.

Ci mettiamo il cuore, siamo la nostra forza e i nostri problemi, ogni giorno. E non si finisce mai di imparare, di conoscere nuove persone, di affrontare nuove sfide. Sempre col sorriso.

Il posto del cuore

Il mio luogo del cuore è dove ho trascorso molto tempo con i miei nonni, poiché i genitori durante la stagione lavoravano molto. La nonna ci portava tutti i pomeriggi a passeggiare, da Sarnonico salivamo il colle fino a raggiungere la chiesetta di Santa Lucia, nel paese di Fondo.

Lungo il sentiero boschivo, un po' prima della chiesa, c’è una panca. La nonna sedeva lì, mentre io e i miei fratelli correvamo in giro a raccogliere quante più pigne si riuscivano a trovare.

Privilegiavamo quelle dei pini in particolare per via della loro forma allungata, e con rametti e foglie costruivamo casette, stalle, strade che, con la fantasia della nonna nel raccontare storie, prendevano vita. Sono i ricordi più cari della nostra infanzia.